giovedì 18 marzo 2010

RECENSIONE NUMERO 2



Devo ammettere che questo post, che sto scrivendo in fretta & furia, può a ben diritto essere annunciato con un classico "...a grande richiesta". Adesso spiego.

Da quando 2 mesi fa ho scritto dell'odissea virtuale capitatami per comprare il libro sulla defunta ferrovia Rimini-San Marino, ho cercato se su FaceBook esiste un gruppo dedicato a quella strada ferrata. In fondo su FaceBook si trovano gruppi su qualsiasi cosa possibile ed immaginabile, da quello di chi da giovane si spalmava le mani di colla Vinavil e poi la estraeva come una seconda pelle (non ci credete? Ed allora cliccate qua e ricredetevi!) a quello -modestamente creato da me stesso- dedicato ad una mitica insegnante della scuola alberghiera rimasta per sempre nei nostri cuori (e se volete sapere come si chiamava, cliccate qua) oppure -approfitto del mio blog per fare un po' di pubblicità ai miei gruppi, scusate, eh?- un altro gruppo che ho creato io e che è dedicato a tutti coloro -come il sottoscritto- che hanno sposato una giapponese (qua) (1). Insomma, ho scoperto che un gruppo dedicato alla ferrovia in questione esiste, si chiama C'era una volta la ferrovia Rimini - San Marino, in tre mesi di vita a sfondato quota 1000 membri e chiunque lo voglia vedere, lo può fare cliccando qua.

Perchè questa introduzione? Perchè dopo aver scovato questo gruppo, gli ho segnalato il post in cui ho raccontato della guerra per ottenere il libro (che poi è il post precedente a questo) ed ho scoperto che l'autrice del gruppo aveva tenuto d'occhio l'asta su E-bay, domandandosi fino all'ultimo a quale prezzo sarebbe stato venduto il libro e -probabilmente- domandandosi chi era il pazzo che rincarava l'offerta. Poi mi ha chiesto una recensione del libro, invito rinnovato altre volte ed ora eccomi qua. Quindi dedico il presente post alla fondatrice del gruppo (ma non sapendo se vuole che io scriva il suo nome qua, non lo scrivo), senza la quale, forse adesso starei a guardare la TV invece di scrivere.

Il libro è esattamente come lo ricordavo: copertina cartonata, foto d'epoca (sia del periodo durante la costruzione della ferrovia, sia del periodo durante il suo servizio, sia di periodi successivi alla dismissione, fino al 1982, anno della pubblicazione) tutte in bianco e nero, schemi, tracciati e poi naturalmente la storia, aneddoti ed altro.

Grazie a questo libro ho finalmente capito molte cosette. Per esempio, non riuscivo a capire come mai non trovavo l'entrata della galleria del Montale, (ossia di quella la cui uscita si vede da piazzale della Stazione a San Marino) quando "circumnavigavo il Monte Titano: perchè a differenza di quello che credevo io, non era dal lato opposto del monte ma sullo stesso. Ed ho anche capito perchè non riuscivo mai a scorgere il tracciato (o quello che ne restava dopo tanti anni) dal castello centrale del monte Titano (che gode di una bellissima vista panoramica): perchè non era rettilineo come pensavo io ma procedeva un po' a zig-zag tra curve e gallerie. Ho poi scoperto che la struttura a Rimini in zona Colonnella non era una stazione ma un casello ferroviario....Ma quante cose che non sapevo!!! Quello che non ho mai capito è perchè dopo la guerra, i governi delle due repubbliche, invece di restaurare la linea bombardata dagli inglesi, hanno preferito sacrificarla per la superstrada Rimini-San marino. Evidentemente non hanno pensato al futuro, credendo che il trasporto su ferro era il passato e che il futuro sarebbe stato del trasporto su gomma. Veramente un peccato che le cose siano andate così. Chissà quanti morti in meno (di incidenti stradali, di tumori causati dall'eccesso di monossido di carbonio -ed in quella superstrada, nelle ore di punta, ce ne è veramente troppo, nell'aria) ci sarebbero stati, quante migliaia di ore di pendolarismo automobilistico e quanti soldi per la benzina risparmiati dai pendolari. Invece....

Il libro si legge facilmente perchè è scritto bene, senza termini tecnici incomprensibili agli ignorati come il sottoscritto. L'unico problema è solo che è un po' datato, che le ultime notizie sullo stato di ciò che resta dell'opera, risalgono ad una trentina di anni fa. Ma per fortuna esiste il gruppo sul FacciaLibro la cui autrice non si lascia sfuggire nessuna notizia sulla ferrovia (e non manca di pubblicarla) che contiene una sterminata galleria fotografica di foto sia d'epoca (molte delle quali non compaiono sul libro) che attuali.

Sempre grazie al libro ed al gruppo, ho scoperto che anche a San Marino esistono tracce del passato (alcune gallerie aperte al traffico ciclo-pedonale, una al traffico automobilistico, altre chiuse, tracciati con i pali, stazioni restaurate ed adibite ad uso privato, carcasse di vagoni, ecc.) ed ora, quando certi pomeriggi ho tempo e mio figlio non riesce a fare il pisolino, lo metto in macchina e lo porto a fare un giro a San Marino, alla ricerca delle "vestigia del passato". E' incredibile come un bambino che non riesce a prendere sonno nemmeno con i miracoli, non appena è in macchina e parte il motore, crolli come un sasso! Così quando arrivo in loco, lui dorme e non vede niente. Spesso gli dico che lo porto a vedereil trenino bianco-azzurro, ossia l'unico treno rimasto ancora intatto e che si trova parcheggiato(2) in zona Valdragone, su un viadotto, ma già so che tanto non ci arriva sveglio. E penso che sia un peccato, perchè mio figlio impazzisce per i treni. Basta pensare che starebbe ore ed ore a guardare questo video qua ...ma sto uscendo dal seminato. Torniamo alla recensione.

Adesso dovrei concludere la recnsione con una raccomandazione a comprare questo libro ma....non posso ed il perchè lo si può leggere nel commento che Roberto Renzi ha scritto al mio post precedente e che qua copio ed incollo:

Caro amico,anch'io ho seguito l'andamento dell'asta su Ebay, ma solo per vedere a che quotazione sarebbe arrivato... Posso soddisfare alcune tue curiosità. Del libro di G.G. Turchi (tirato inizialmente in 2000 copie, se ben ricordo) sono uscite ben tre ristampe, l'ultima delle quali finanziata dalla libreria che si trova nel centro "Atlante", tutte esaurite.L'editrice ETR esiste ancora (pubblica la rivista "I treni"), ma nemmeno presso di lei avresti potuto trovare il libro, quindi hai fatto bene a rivolgerti a Ebay.Chi scrive, collaborò attivamente con l'autore (riprodussi molte foto e le stampai personalmente con il mio piccolo ingranditore...).Non è escluso che durante la manifestazione "Il treno del tempo", organizzata da Adriavapore - Associazione treni storici Emilia-Romagna - che si terrà nel Deposito locomotive di Rimini nei giorni 12-13 giugno prossimi, si faccia una iniziativa con la partecipazione del Turchi proprio sulla ferrovia di San Marino.Su Facebook dovrebbero comparire le relative indicazioni...Cordialmente.Roberto Renzi

Insomma, il libro è esauritissimo, non è mai stato ristampato e se non era per Ebay non l'avrei mai trovato, ergo, chi lo vuole leggere, non deve far altro che mettersi a caccia, sperando che qualcuno che ce l'ha voglia venderlo. Non contate su di me che con quello che l'ho pagato, come minimo dovrei conservarlo in cassaforte invece che sullo scaffale.

Detto (anzi, scritto) questo, direi che è tutto.

Alla prossima.


(1) A dire il vero, ne ho sposate due: giapponese la prima moglie e giapponese anche la seconda. Sono recidivo!

(2) Chissà se si può utilizzare l'aggettivo "parcheggiato" anche per i treni. Boh?