25 Febbraio 2005
Da un po' di tempo io e Mamiko pensavamo di andar da qualche parte per una giornata, e cosi' abbiamo pensato ad una citta' nella quale non siamo mai andati: Piacenza. A dire il vero, ci siamo (come molti altri) solo passati con il treno diretto a Milano, ma non ci eravamo mai stati come turisti. Inoltre era l'ultimo dei capoluoghi emiliano-romagnoli in cui non eravamo stati. La guida turistica dice che Piacenza e' la citta' piu' lombarda dell' Emilia Romagna, ed in effetti la sua posizione geografica, proprio al confine, conferma cio'. Chiunque ci sia passato in treno, si sara' accorto che e' piu' vicina a Milano che a Bologna. Ma torniamo al viaggio.Come al solito in questo tipo di viaggi, ci siamo alzati alle 5:00, siamo partiti verso le 6:30 arrivando piu' o meno verso le 10:00.
ORE 10 DEL MATTINO
Come in molte altre citta', anche qua le macchine non possono transitare nel centro storico, quindi abbiamo parcheggiato dove possibile ed abbiamo fatto due passi a piedi. Pensavamo di dover girare parecchio, ma il centro storico piacentino e' molto raccolto, ed in un paio d'ore -camminando piano- avevamo gia' visto tutti i monumenti consigliati dalla guida turistica. Forse, se il tempo fosse stato migliore (il cielo era bianco, le previsioni del tempo di http://www.ilmeteo.it/ davano nuvoloso-tendente-pioggia), magari la citta' ci sarebbe apparsa in tutto il suo splendore (diplomatico, eh?). Pero' almeno ora posso dire "Ci sono stato!"
Le altre foto "piacentine" sono su http://fotoalbum.marcoferri.eu
Per fortuna che siamo stati lungimiranti e che avevamo pensato ad un'altra citta', nel caso ci fosse avanza tempo (e ce n'e avanzato parecchio), una citta' ad una trentina di chilometri: Cremona. Cremona e' (come sanno tutti) in Lombardia, e per arrivarci si deve attraversare il fiume piu' lungo d'Italia (ma con il nome piu' corto)...si'...insomma...il Po! Mentre lo attraversavamo, mi e' venuto in mente che un tempo non era solo un fiume e basta ma un vero e proprio confine internazionale che divideva l'impero austro-ungarico dal ducato di Parma e Piacenza. Non ho saputo resistere alla tentazione di dar sfoggio della mia infinita (?) cultura ed ho spiegato tutto cio' ad una disinteressata Mamiko.Appena arrivati, che si fa? Dato che era l'una passata e dato che era dalla mattina che non ci si nutriva, siamo andati a pranzare in un ristorante tipico cremonese situato proprio a due passi dal duomo e che si chiama La Sosta.
Pranzo cremonese
I tre monumenti famosi di Cremona sono il duomo, il battistero ed il "torrazzo" (ossia il campanile). Dato che tutti e tre aprivano alle 14:30 e che mancava ancora mezz'ora, abbiamo fatto un giretto a piedi, per vedere le vetrine. Ad un creto punto ho notato un cinema che portava il cognome di un grande attore italiano,che era nato proprio qua: il grande Tognazzi.
Il cinema della supercazzola come fosse Antani?
Infatti, Ugo Tognazzi non era milanese, come credono in molti (fra cui io, prima di consultarne la biografia su http://www.wikipedia.org/ ) ma cremonese, per questo mi piace pensare che quel cinema non è stato nominato cosi' perchè magari era il cognome del proprietario (immagino che oltre ad Ugo, di Tognazzi a Cremona ce n'erano parecchi) ma su richiesta del comune, in onore di un illustre concittadino (ad Antonio Stradivari, a Claudio Monteverdi ed ad Amilcare Ponchielli erano gia' dedicate tre vie).
Da sinistra a destra: il "Torrazzo", il duomo ed il battistero (visto dal torrazzo)
Arrivano le 14:30 e compriamo due biglietti per il battistero piu' uno per il torrazzo in quanto Mamiko non aveva voglia di salirci. Il battistero risalta all'occhio per la struttura in mattoni a vista all'interno. Costruito a partire dal 1167 , ha preceduto di secoli la costruzione della cupola del duomo di Firenze (anch'essa in mattoni. Non mi stupirebbe scoprire che il Brunelleschi, prima di progettarla, abbia studiato il battistero cremonese).
Mattoni,mattoni ed ancora mattoni.
Poi e' stata la volta del torrazzo, che e' alto circa 110 metri e del quale non si conosce la data esatta di fabbricazione.
487 gradini.
Cremona dal torrazzo
Purtroppo non c'era abbastanza tempo per visitare tutti i monumenti degni di nota, come Palazzo Fodri, Palazzo Del Comune, San Michele Vetere ecc.), ma uno pero' non volevamo perdercelo: il Museo Civico Ala Ponzone, con la pinacoteca comunale (che tra i tanti quadri, custodisce un Caravaggio) e -sopratutto- con il Museo Stradivariano. Cremona e' famosa per i suoi violini. Qua e' nato ed ha vissuto il grande Stradivari, forse il piu' famoso liutaio di tutti i tempi, i cui violini (chi ce ne ha uno lo tiene in cassaforte) oggi valgono parecchie migliaia di euro (ma parecchie!). Non e' quindi affatto un caso che a Cremona operano molti maestri liutai, fra cui ne abbiamo scovato uno giapponese.
Quella del liutaio, e' una professione molto apprezzata, qua.
La vetrina di un liutaio giapponese.
Nel museo non ho potuto scattare foto, ma garantisco che vale la pena visitarlo. Interessante vedere tutto il processo di lavorazione del violino, dall'abbattimento degli alberi per la materia prima, al prodotto finito. Alcuni violini in mostra (tutti custoditi dentro a teche di cristallo) avevano una forma particolare, completamente diversa dal vioino come lo conosciamo noi. Chissa' che tipo di suono emettevano. Se li suonavo io, si sarebbero infranti tutti i cristalli dal terribile suono che avrei ottenuto...
Dopo il museo, i piedi dolevano parecchio,ma siamo riusciti a raggiungere la macchina ed a tornare a casa. Prima di concludere, vorrei dire una cosa poco nota:
Dopo il museo, i piedi dolevano parecchio,ma siamo riusciti a raggiungere la macchina ed a tornare a casa. Prima di concludere, vorrei dire una cosa poco nota:
Cremona e' anche la citta' del torrone!
Ps: Le foto sono come al solito su http://fotoalbum.marcoferri.eu/
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