giovedì 3 settembre 2009

RAID A FIUMICINO

Martedì primo settembre 2009 non ho lavorato. Motivo? Ho chiesto un giorno libero (anzi, una notte libera) per andare a prendere mamiko ed il piccolo M.Y. all'aeroporto Leonardo Da Vinci(1) a Fiumicino (Roma). Ebbene sì: sono tornati! Sono stati tre mesi di solitudine (e di lavoro notturno in hotel,di lavoretti in casa,di rinnovamento del mobilio -sempre sia lodato il fondatore dell'IKEA -, di dieta, (14 chili in meno in tre mesi, e scusate se è poco...) ma finalmente ora sono qua!

Il viaggio da Riccione a Fiumicino è stato misterioso. Mi sono affidato al Tom Tom Go per la strada. Fino alla periferia di Roma, tutto bene. Il navigatore ha scelto la strada più breve: autostrada da Riccione a Teramo, poi raccordo e quindi autostrada da Teramo a Roma, (la famosa "strada dei parchi"). Dato che son partito alle 14:00, ho pensato che per le 19:30 sarei arrivato senza problemi, anzi mi sono portato dietro un libro perchè pensavo addirittura di arrivare in anticipo. A quell'ora del pomeriggio, non si può fare a meno di ammirare il paesaggio attorno alla strada dei parchi. Soprattutto si rimane colpiti dal Gran Sasso D'Italia, la montagna più alta degli appennini, la quale, senza neve, sembra guasi (non si offendano gli appassionati: ho scritto "guasi", eh?) una montagna dolomitica. Poi però la montagna non si può più vedere perchè si entra in un tunnel lungo 10 chilometri e si esce dalla parte opposta e dato che quando si guida, si guida e basta(2) non si può più ammirare la montagna.

L'autostrada costeggia L'Aquila, ed io mentre procedevo, ogni tanto guardavo a a destra ed a sinistra per vedere se c'era qualche casa distrutta dal terremoto. Ne ho vista una che sembrava mezza diroccata, ma poteva benissimo essere una casa in demolizione. Per il resto non ho visto niente che facesse pensare che c'è stato da poco un terremoto. Niente tranne ad un certo punto un grande tendone con l'insegna della croce rossa. E poi dei cartelli indicatori su sfondo rosso, forse messi lì per i responsabili del G8, chissà.

Ad un certo punto, però, prima di arrivare al Grande Raccordo Anulare (G.R.A.), il Tom Tom mi ha fatto uscire ad un paesino il cui nome ho scordato. Lì per lì non ne capivo il motivo. Pensavo che andare avanti e poi prendere la strada per Fiumicino sarebbe stato meglio. Ma poi ho pensato che avrebbe potuto benissimo esser successo un grossissimo incidente sul G.R.A. che aveva bloccato il traffico, oppure che a quell'ora c'erano tante macchine di pendolari che rincasavano e quindi il Tom Tom voleva farmi fare una strada alternativa.
Infatti qualche giorno prima di partire, ho tirato fuori il navigatore dalla scatola dopo mesi e mesi che non lo usavo e gli ho fatto un up-grade via internet. Poi gli ho aggiunto (pagando) il software per fargli calcolare percorsi alternativi in caso di code segnalate dal servizio stradale. Insomma, non so se fu il software o se semplicemente il Tom Tom è diventato scemo, ma ho seguito il percorso che mi consigliava, non senza una certa paura, lo confesso. Già altre volte (anche se rare) mi aveva portato fuori strada. Una volta ricordo che ero a Nervesa Della Battaglia (Vedi QUA) e dovevo andare a Vittorio Veneto. Imposto il navigatore per portarmi al museo della grande guerra di quella città e mi ritrovo nella piazza principale di un paesino che non conoscevo, col Tom Tom che davanti alla chiesetta mi dice "Arrivo"!

Insomma, seguendo la direzione del Tom Tom, sono passato attraverso Frascati, Rocca di Papa, Albano, qualche altro paese ed infine Ostia, prima di arrivare all'aeroporto. In altre parole ho by-passato Roma guidando attraverso i comuni limitrofi in senso orario e devo ammettere che sono dei comuni molto belli. Un giorno ci tornerò, naturalmente senza fretta, anzi, con qualche giorno a disposizione per soggiornarci e per visitarli ben bene.

Già immaginavo che Mamiko era arrivata e che mi stesse aspettando. Invece all'uscita degli arriviti internazionali c'era un casino di gente ma loro due no. Ho provato a cercarli in giro ma niente, allora ho pensato che forse erano ancora dentro. Infatti dopo 5 minuti Mamiko esce, mi saluta, mi mette in braccio il piccolo M.Y. (che nel frattempo è cresciuto di alcuni centimetri) e mi dice che torna dentro a prendere i bagagli e che ci vorrà tempo, probabilmente perchè la Guardia Di Finanza le avrebbe aperto un pacco contenente ingredienti per cucinare piatti giapponesi. Insomma, dopo altri 30 minuti siamo tutti e tre insieme e ci dirigiano alla macchina.

Durante il viaggio del ritorno il Tom Tom non è impazzito, ci ha fatti fare il G.R.A. senza problemi. Tanto a quell'ora (le 20:40) c'era poco traffico.

Il viaggio del ritorno mi ha fatto poi decidere una cosa: la prossima volta che andrò a prenderli in un aeroporto così lontano da casa (se ci sarà, una prossima volta) invece di tornare subito indietro, ci fermeremo una notte in un hotel! Sapevo che mi sarebbero venuto delle botte di sonno, lo sapevo. La notte prima avevo lavorato, la mattina del viaggio non ho potuto dormire perchè c'erano tante cosette da fare (cosette che prese singolarmente, si sbrigano presto, ma considerando che erano tante, alla fine la mattinata se ne era andata via) e quindi la stanchezza l'avevo messa in conto. Per meglio affrontare le fatiche del viaggio, mi ero comprato sei Red Bull. Inoltre avevo preventivato parecchie pause agli autogrill per bere caffè. Ma quando arriva il sonno, non esistono espressi e/o Red Bull che tengano. Un conto è la stanchezza, un conto è il sonno. Per evitare incidenti mortali (tiè!) ogni due autogrill mi sono fermato per fare 5, 10 minuti di pisolino, ma anche così non bastava. Per via delle pause da una parte ed io che non volevo andare troppo forte dall'altra, siamo arrivati a casa due ore dopo rispetto alla tabella di marcia. Poi, tra scarico bagagli, sistemazione delle cose, doccia, ecc. sono andato a dormire alle 6 del mattino di mercoledì 2 settembre.

A mezzogiorno sono arrivati i miei due nipotini, figli di mio fratello, F. di 10 anni e S. di 6 -Vittorio (mio fratello) non mi ha autorizzato a pubblicarne i nomi (anche se devo aggiungere che io non gliel'ho mai chiesto se potevo o meno)- che scalpitavano per ri-vedere il loro piccolo cuginetto.

Sono stati due giorni parecchio movimentati.

Adesso per almeno un paio di settimane continuo a lavorare di notte, lasciando Mamiko ed il bambino a casa. Ma quando finirà la stagione turistica e sarò libero, potro fare il babbo full-time.

E questo è tutto. Alla prossima.

(1) Il cui codice aeroportuale internazionale è FCO. Bologna invece è BLQ, Rimini è RMN, e Nagoya è NGO. Ma quante ne so?

(2) Peccato però che molti se ne dimintichino/freghino di questa elementare regola.