domenica 23 dicembre 2007

AL PARCO FLOREALE NABANA NO SATO

AL PARCO FLOREALE "NABANA NO SATO"

Il primo dicembre io, Mamiko, i suoi genitori ed il piccolo M.Y. (ancora dentro il pancione di Mamiko, sarebbe nato 9 giorni dopo), siamo andati a fare i turisti nel parco floreale NABANA NO SATO, non molto lontano dalla casa di Mamiko. Si trova in un paese di nome Kuwana, sito nella prefettura Mie (1) .






NEL PARCO DI GIORNO

Questo parco (in cui eravamo gia' andati l'anno scorso io, Mamiko e sua mamma - vedi i vecchi post di questo blog) e' famoso per essere un grande parco floreale, in cui migliaia di fiori di varie specie sono sistemati in modo da comporre dei campi floreali stupendi, di vari colori, in tutti i periodi dell'anno. Un paradiso per giardinieri ed appassionati, un inferno per chi -come me- soffre di allergia da polline, se lo visita in primavera...
NEL PARCO DI SERA

Ma questo parco non e' solo fiori. Ha anche un laghetto che riflette come uno specchio le sponde opposte, un bellisssimo giardino giapponese, una grandissima serra piena di piante tropicali, ed in questo periodo dell'anno pure un tunnel degli innamorati che e' una magia di luci.
FANTASMI A "NABANA NO SATO"

Quando siamo arrivati, ci siamo subito resi conto dalla velocita' con cui il (grande) parcheggio si riempiva che ci sarebbe stata una bella folla. Ma non perche' era sabato bensi' perche' era il primo giorno che il tunnel luminoso veniva aperto al pubblico. Essendo arrivati presto (nel senso che il sole non era ancora tramontato e quindi le principali attrazioni erano ancora spente), ne abbiamo approfittato per mangiare in uno dei ristoranti all'interno del parco. Questa volta abbiamo scelto un ristorante cinese. Ogni volta che qua in Giappone mi capita di mangiare cinese, ordino sempre i "gyouza" (si pronuncia "ghiooza" e si tratta diravioli cucinati alla cinese, ripieni di maiale tritato, cavolo e cipolle, bolliti o fritti) che consiglio a tutti quanti. Ho provato a mangiarli nei ristoranti cinesi di Riccione e Rimini, ma non sono proprio uguali. Si vede che qua si tratta di una variante regionale diversa.

IL TUNNEL DEGLI INNAMORATI

Dopo la cena (cominciata alle 16:15!) siamo usciti che era gia' buio. Dopo aver camminato tra salici piangenti ed aceri illuminati dal basso da dei fari, tra siepi ricoperte di piccole lucine natalizie bianche o blu con alberelli di luce, tra le sponde del laghetto illuminate a specchio da una spiaggia di led blu ed aver visto da sotto la ruota panoramica da me soprannominata il "Fuji volante" in cui ero salito l'anno scorso, eccoci arrivati alla prima delle attrazioni: il tunnel degli innamorati.

NEL TUNNEL DEGLI INNAMORATI

E' una struttura a semiarco, lunga una trentina di metri e composta da migliaia di mini-lampadine bianche a forma di campanelline. Certo che se ci fosse stata meno gente, sarebbe stato tutto piu' romantico. Purtroppo la gente c'era (e tanta) e nemmeno la musica soft diffusa dagli altoparlanti serviva a non far pensare alla calca.Per fortuna che la fila era scorrevole e non c'e' stato bisogno di spingere o urtare nessuno.
UN FIUME DI LUCI

Usciti dal tunnel, ecco la seconda attrazione: il fiume di luci. Non si tratta di un fiume illuminato dall'alto con dei fari ma di una vasta area di piante e fiori ricoperti da migliaia (o da decine di migliaia?) di lucine blu e bianche, disposte in modo da formare l'ansa di un fiume bianco tra due sponde blu. Naturalmente i turisti possono solo ammirare il tutto da lontano senza avvicinarsi (grazie ad un'apposita rete) altrimenti mi sa tanto che ci sarebbe scappato il morto...fulminato!

LUNGO IL FIUME DI LUCI

Peccato poi che nei video che ho girato (vedi sotto) non si vedano ma c'erano pure degli effetti di luce intermittenti che sembravano delle stelle cadenti. Io che sono poco romantico e molto materialista (e molto tirchio), camminando con Mamiko mi chiedevo (e le chiedevo) "ma che razza di bolletta elettrica pagano, questi?". In ogni caso gli incassi (a giudicare dalle presenze) saranno di sicuro stati superiori alle spese.

CHEESE!
Seguendo il sentiero (che e' un percorso obbligato) siamo saliti sul terrazzo di un edificio dal quale e' possibile ammirare il fiume di luci nella sua interezza. Poi siamo scesi per entrare nel secondo tunnel, anche questo come il primo, con la differenza che c'erano pure delle palle natalizie di colori tenui, appese insieme alle lucine bianche. Usciti dal tunnel abbiamo incontrato i genitori di Mamiko (che una volta usciti dal ristorante se ne erano andati per i fatti loro) proprio davanti ad un baracchino che vendeva kebab, gestito da turchi. Quindi ora posso pure affermare che "Si': anche in Giappone si puo' mangiare Kebab!

IL LATO GIUSTO E' QUELLO RIFLESSO NELL'ACQUA

(1) Il Giappone non e' diviso in regioni a loro volta divise in provincie come l'Italia ma in 47 zone
chiamate ken o prefetture. Ogni prefettura e' retta in modo indipendente sotto il controllo del governo centrale. La prefettura di Nagoya si chiama Aichi.

TUTTE LE FOTO (clicca la foto qua sopra e guardale)

Se poi volete vedere tutti i video, eccoli qua. Ricordate sempre che non sono un professionista e che uso una macchina fotografica digitale invece che una videocamera e quindi perdonatemi per la pessima qualita'





DAL PARCHEGGIO AL PARCO (clicca la foto e guarda il video)






MANGIATA AL RISTORANTE CINESE






VERSO IL TUNNEL DEGLI INNAMORATI





DENTRO IL TUNNEL DEGLI INNAMORATI (questo -non chiedetemi perche` -YouTube non l`ha accettato e l`ho dovuto caricare direttamente dal blog






IL FIUME DI LUCE





L'ULTIMO TUNNEL E VERSO L'USCITA (anche questo YouTube non l`ha accettato)

Bon, questo e` l`ultimo post di quest`anno. Il prossimo lo scrivero` in gennaio 2008.

A tutti quanti io, Mamiko ed il piccolo M.Y. auguriamo un buon anno.

Me, Mamiko and little M.Y. wish you all a happy new year.

僕と麻美子とちっぽけなマッシモ君は皆様によいよいお年を

Stay Tuned.

martedì 18 dicembre 2007

In un centro commerciale sotterraneo

18 dicembre 2007

In questi giorni non sto facendo niente degno di esser messo su internet. Sto sempre in casa a fare da babysitter al piccolo M.Y. cercando di imparare come si fa il bagnetto e come si cambiano i pannolini. Per ora credo di aver imparato (ma e' solo la mia opinione), come si prepara il biberon con il latte in polvere. Ma non mi lamento perche' e' chiaro che deve essere cosi'. Un giorno mangiera' come suo babbo, ed allora si' che mi lamentero' (dei conti della spesa!)

Dato che sapevo che il periodo che non sarei piu' andato in giro filmando e fotografando sarebbe arrivato (a dire il vero continuo a fotografare-filmare, ma solo il piccolo, quindi si tratta di film-foto che non mettero' mai on line), in precedenza avevo filmato un po' di cose mai pubblicate che pian piano mettero' su YouTube e delle quali scrivero'qua un po' alla volta.

Il 21 novembre 2007, proprio il giorno che ho girato i video nella metropolitana (clicca QUA) e sul Midland Square (clicca QUA e QUA), avevo pure filmato una passeggiatina nel centro commerciale sotterraneo presso la stazione centale di Nagoya (Meieki). Non e' l'unico a Nagoya (un'altro bello grande e' Central Park, a sakae) ma era quello piu' vicino.

Tutte le guide turistiche concordano: in Giappone, nelle grandi citta', quando esci dalle stazioni principali della metropolitana, senza accorgertene ti ritrovi in un labirinto (sotterraneo) pieno di negozi, ristoranti, agenzie viaggio, filiali bancarie, bar, pizzerie, ecc. E spesso, continuando a camminare, ti ritrovi dentro a grandi centri commerciali (come Mitsukoshi, Tokyu Hands, Takashimaya, solo per dirne tre) oppure dentro a grattacieli pieni di uffici che sono le sedi di grandi e famose ditte (come la Toyota che possiede il Midland Square). Insomma, volendo uno puo' scendere dal treno, passeggiare con gli amici, bere un caffe', far la spesa e/o andare a lavorare, senza nemmeno uscire all'aperto. molto comodo quando piove o quando e' troppo caldo (sotto c'e' pure l'aria condizionata).
Be'... un conto e' leggerlo, un altro e' vederlo con i propri occhi. E poi quando non vedi ne' scritte sui muri, ne' sporcizia per terra, ne' gente che chiede l'elemosina, ti rendi veramente conto che sei in un altro paese. E pensi a come sarebbe bello se anche nel tuo paese fosse possibile tutto cio'... Questo video non rende giustizia alla realta', ma ci ho provato. Buona visione


CLICCA LA FOTO E GUARDA IL VIDEO

Stay Tuned.

giovedì 13 dicembre 2007

SUL GRATTACIELO MIDLAND SQUARE (NAGOYA)

13 dicembre 2007
Anche oggi sono stato tutto il giorno in clinica con Mamiko e con il piccolo M.Y.Ferri. Dato che il piccolo dorme parecchio di giorno ma piange spesso la notte, Mamiko era stanchissima. Cosi' ho fatto io da baby sitter mentre lei si riposava. Anche domani faro' altrettanto. Ecco perche' oggi invece scrivo di qualcosa fatto in novembre.
IN CIMA AL MIDLAND SQUARE

Davanti alla stazione di Nagoya, si trova un bel grattacielo niente male. L'anno scorso era ancora in costruzione. Quest'anno e' completo ed aperto. Si chiama colloquialmente Midland Square ma il suo nome ufficiale e' Toyota-Mainichi Bulding. E' il quinto grattacielo piu' alto del Giappone, dopo lo Yokohama Landmark Tower, il Rinku Gate Tower Building, l'Osaka World Trade Center Building ed il Midtown Tower (ma non chiedetemi dove si trovano. Presumo a Tokyo). Il bestio "nagoyano" e' alto 247 metri e quindi leggermente piu' delle torri gemelle della stazione centrale (Meieki) , che sono proprio dall'altra parte della strada (a 4 corsie per ogni senso di marcia). All'interno c'e' un centro commerciale con 60 negozi di firme famose, due concessionarie automobilistiche ed un cinema. Inoltre detiene il record del piu' alto osservatorio a cielo aperto del Giappone (tutte informazioni tratte da wikipedia, in inglese,se volete leggerle, cliccate qua).
PEZZO DI NAGOYA DA 247 METRI
Trovandomi nei pressi ed avendo tanto tempo libero, potevo io non salirci? Certo che no! Infatti sono entrato, ho seguito le indicazioni per l'ascensore panoramico che in 40 secondi mi ha portato dal piano terra al 42esimo saltando tutti gli altri (chi deve recarsi negli uffici usa un'altra serie di ascensori). Qua ho pagato 700 yen per il biglietto e con le scale mobili sono salito al 46esimo piano, al terrazzo panoramico chiamato Sky Promenade. Ne valeva la pena? Ne valeva la pena!
LA TORRE DELLA TV A SAKAE (NEL CERCHIO)
La stazione centrale, le strade a 4 corsie per ogni senso di marcia (piu' la corsia spartitraffico centrale, piu' i marciapiedi da due corsie l'uno), le autostrade sopraelevate, il castello di Nagoya, la torre della TV a Sakae, persino le torri gemelle della stazione, tutto sembrava cosi' piccolo, cosi' carino, ma anche cosi' immenso, cosi' possente! Una metropoli vista da terra o dal cielo, cambia completamente. Poi e' scesa la sera (siamo in inverno, le giornate sono corte) e le luci della citta' si sono accese. Non so perche' ma mi e' venuto in mente un presepe. Peccato che in foto (ed in film) non sia venuta bene, ma la torre della TV a Sakae (il centro di Nagoya) era bella, tutta illuminata. Anche il ponte sul porto di Nagoya, visto in lontananza, era carino, piccolino (e' un mostro di cemento armato e cavi d'acciaio alto alto e lungo lungo, se visto da vicino).
ALLE MIE SPALLE, LA CIMA DELLE TORRI GEMELLE
Insomma, dopo aver girato,fotografato e filmato, sono dovuto scendere perche' senno' avrei fatto tardi. Un giorno ci voglio tornare con Mamiko e con il piccolo M.Y. quando sara' abbastanza grande.

SALITA E PANORAMA (clicca la foto e guarda il video)

PANORAMA E DISCESA
Stay Tuned.

martedì 11 dicembre 2007

Un giorno in clinica

Nel post di ieri ho scritto che per un po` non avrei postato ed infatti eccomi qua!

Oggi e` stato un giorno in clinica. L`accesso ai visitatori (inclusi i neo-papa`) e` consentito dalle 13:00 alle 21:00 e per tutto questo tempo sono rimasto con Mamiko e col piccolo M.Y.Ferri (Ribadisco quanto detto ieri: non ne scrivo il nome completo e non ne pubblico ne` foto e ne` film per proteggerne la privacy, in culo a tutti i (CENSURA!) pedofili che navigano in internet).
Oggi ho provato per la prima volta a tenerlo in braccio. Una gioia infinita. Un po` ha pianto ma nel complesso ha dormito parecchio. Siccome si sono tutti raccomandati di lavarsi sempre le mani prima col sapone e poi con il disinfettante prima di cambiarlo o di prenderlo in braccio, e siccome ero sempre davanti al lavandino, ad un certo punto mi sembrava di essere come Howard Hughes (ハワード・ヒューズ), senza tutti i suoi soldi, pero`....
Anche domani saro` dalle 13:00 alle 21:00 dentro la clinica.

Stay Tuned (che prima o poi postero` anche articoli, foto e film su Nagoya e sul Giappone)

lunedì 10 dicembre 2007

Notizia

Oggi 10 dicembre 2007, a Tsushima (citta` vicina a Nagoya), alle 13:50 (piu` o meno) e` nato

M. Y. Ferri

Un bel maschietto di tre chili e trecento!

Purtroppo su internet girano troppi pedofili e per non aggiungere foto agli album di quei pezzidimerdapuzzolentestronzifiglidiputtanachesefossepermelifareicastraretuttiquantinessunoescluso (denuciatemi pure per offese, se volete!), ho deciso di non pubblicare ne` il nome completo, ne` foto e ne` filmati del nuovo arrivato in famiglia.
Spero che capirete.

La mamma sta bene. E` ancora in clinica. Dice che la dimetteranno sabato.

Scusate se magari per un bel po` non postero`. Capite...non capita tutti i giorni di diventare babbo.

Cazzo se sono felice!!!!

Yupppiiiiii!!!!!!

Stay tuned!

mercoledì 5 dicembre 2007

AL MATRIMONIO DI FRANCO E MAKI

5 dicembre 2007

Mercoledi' 5 dicembre 2007 al Villaggio Italia di Nagoya (vedi post dell`8 novembre 2007 ) si e' svolto un matrimonio. Ma non un matrimonio qualsiasi, no. S'e' svolto il matrimonio tra Franco Chiocca e Maki, un lietissimo evento.Franco Chiocca di procida (NA) lo conobbi proprio a Nagoya, una decina di anni fa. Anche lui, come me, era sposato ed anche lui (come me) era insegnate di italiano. Lui prima di tutti gli altri ebbe l'idea di fondare una scuola dedicata solo ed esclusivamente all'italiano. All'epoca l'italiano era una materia secondaria per le scuole di lingua private. la lingua principale era (e lo e' ancora) l'inglese. Chi voleva studiare l'italiano doveva andare in qualche scuola d'inglese che cercava poi un insegnate a cui affidare le lezioni. Poi venne Franco e le cose cambiarono. Oggi a Nagoya ci sono altre scuole dedicate solo all'italiano, ma l'idea principale fu di Franco, lo sposo.
CON LO SPOSO
Poi Franco negli anni divorzio' (come me) e lascio' la scuola che aveva fondato. Quando io qualche anno fa dovetti laciare il Giappone per via dei problemi di salute che afflissero mio babbo in Italia, fu a lui che vendetti la scuola che nel frattempo avevo aperto io (dietro suo esempio), la mitica Piazza Italia (che non centra niente con quella che esiste attualmente a Tokyo).Da allora, ogni anno che torno qua, ci vediamo.
CON GLI SPOSI
Quest'anno poi devo dire che ci ha fatto a tutti quanti una bella soorpresa: si e' sposato. Quando me l'ha detto all'inizio non ci credevo. Il fatto e' che non aveva detto niente della storia d'amore in corso.Se ho capito bene, e'andata cosi: lei era una sua ex studentessa. Lui qualche mese fa e' entrato in un ristorante italiano. Lei era la' e lo riconosce. Cominciano a parlarsi e scocca la scintilla. Parole sue di lui: "Dopo tanto cercare, finalmente ho trovato la donna giusta!".
BEATO TRA LE DONNE 1
La festa di matrimonio si e' svolta (come ho gia' scritto) al Villaggio Italia, dove Franco lavora. All'inizio abbiamo sentito il disorso del suo capo prima in inglese e poi in giapponese (vedi il primo video). Poi il brindisi, l'assalto al buffet, canti, balli, chiacchiere ecc.
IL TAGLIO DELLA TORTA
Inutile dire che ho divorato un bel po' di roba. Quando vedo un buffet do' il peggio di me stesso (e me ne vanto, poi!). Ma questa volta ho evitato gli alcolici. Se Mamiko fosse venuta, mi avrebbe tenuto a bada lei, ma siccome con il pancione (ormai ci siamo, e' questione di giorni) non puo' girare molto, e' rimasta a casa ed io ho creduto opportuno non rischiare di bere troppo.
PARTICOLARE DELLA TORTA
Tra gli invitati italiani c'erano tutti i suoi colleghi, poi del gruppo "storico" degli italiani con cui si usciva quando c'ero anche io (vedi il post pubblicato martedi` 27 novembre 2007) sono venuti Matteo B., Giovanni Gnudi e Germano Monferrini. Gli altri non sono potuti venire, chi per motivi di lavoro (la Nadia Caratto), chi per motivi di distanza (la Lucia carassia Mori che abita a Kamakura -vicino a Tokyo- e Nicola Manuli che abita ad Osaka). C'erano inoltre anche alcune ex studentesse che avevano studiato sia con lui che con me. Insomma, e'stata anche l'occasione per incontrare vecchi amici.
BEATO TRA LE DONNE 2
Per concudere, non mi rimane che fare i miei migliori auguri di etena felicita' ad entrambi.
TANTI AUGURI, FRANCO E MAKI
I seguenti video sono un riassunto della serata.Buona visione.

IL DISCORSO BILINGUE (Clicca la foto e guarda il video)
IL TAGLIO DELLA TORTA

CANZONCINE
Stay Tuned.

venerdì 30 novembre 2007

A Kobe con Nicola Manuli

26 novembre 2007

Lunedi 26 novembre (ossia il giorno dopo la cena con gli altri italiani di cui parlo nel post precedente) sono andato ad Osaka a trovare Nicola Manuli. Quando io vivevo a Nagoya lui era chef del ristorante Girasole. Ricordo che ci fu un periodo che andavo ogni giorno (be'...guasi ogni giorno) da Sakae (pieno centro di Nagoya) a Ozone (in zona nord-ovest, 45 minuti in bicicletta) a trovarlo ed a chiacchierare un po' con lui. Qualche volta l'ho aiutato nel lavoro, soprattutto quando patecipava come chef alle feste italiane organizzate dai grandi magazzini (feste in cui vendono parecchi prodotti italiani. Le fanno a rotazione su vari paesi del mondo).
CON NICOLA MANULI

Quando sono tornato in Italia, Nicola ha intrapreso altri percorsi professionali che l'han portato alla fine a vivere e lavorare ad Osaka e da un anno a questa parte a lavorare a Kobe, ad un'oretta di treno da Osaka (dove continua a risiedere). Ogni anno che torno in Giappone cerco di andare a trovarlo. L'anno scorso (vedi i primi post di questo blog) ci siamo incontrati in 4 (io, Mamiko, lui e sua moglie Kyoko) a Nara, l'antichissima capitale del Giappone, quella che custodisce il grande Buddah di bronzo che oltre ad essere nella lista dei beni dell'umanita' dell'UNESCO e' pure la piu' grande ed antica scultura di bronzo tutt'ora esistente al mondo. Quest'anno invece sono andato a trovarlo (Mamiko non e' venuta perche' col pancione fa fatica a sostenere lunghi viaggi in treno) ad Osaka.
IL LUOGO DELL'INCONTRO
Sua moglie non e' potuta venire, quindi io e lui siamo andati a fare i turisti a Kobe. Appena arrivati alla stazione Sannomiya di Kobe, siamo andati a piedi fino all'hotel Crowne Plaza, nel cui ristorante "Terrace" Nicola lavora come capo chef (avevamo stabilito di incontrarci di lunedi in quanto e' il suo giorno libero). Qua abbiamo abbondantemente trangugiato attingendo a piene mani dal buffet nel quale mi hanno colpito una riproduzione della torre di Pisa e dell'arco di trionfo di zucchero ed una casetta fatta con biscotti e caramelle che se avessi avuto la possibilita' l'avrei divorata davanti a tutti (per vedere tutte le foto http://fotoalbum.marcoferri.eu/ )
EVVIVA LA TORRE DI PISA!
Siccome Nicola e' lo chef, tutti i dipendenti (cuochi e camerieri) son venuti a salutarci. Dopo il dolce (squisiti, i pezzi di ciambella bagnati nella cascata di cioccolato -vedi il video) ero pieno ma...ci portano un calzone farcito come regalino! Per non offendere nessuno ho obbligato il mio stomaco ad estendersi ulteriormente per far spazio (7 mesi di dieta buttati via!)
Dopo pranzo siamo andati con l'autobus fino al porto, scendendo al parco Meriken. Kobe e' diventata famosa in Europa per via del terribile terremoto del 1995 (7,3 gradi della scala Richter) che uccise 4.600 persone, lasciandone 240.000 senza tetto. Oggi la citta' e' stata ricostruita (almeno le parti che ho visto io) e niente lascia pensare al terremoto. Niente tranne un pezzetto del porto, un'area di pochi metri quadrati lasciata tale e quale come era dopo quel fatidico 17 gennaio 1995 e dichiarata monumento alla memoria. Facilmente raggiungibile, senza biglietto d'ingresso, merita una visita. Se non altro per non dimenticare ed anzi per ricordarsi sempre cos'e' e che danni puo' fare una scossa tellurica.
IL MEMORIAL PARK DEL TERREMOTO
Poi a piedi siamo andati (dopo esser rimasti colpiti da un mega-motoscafo in esposizione) fino ad un'altro simbolo di Kobe: la Port Tower, una torre di metallo alta 108 metri di colore rosso. Non so esattamente per quale motivo sia stata costruita (non credo come trasmettitore televisivo tipo quella di Nagoya, ne' come torre d'avvistamento) ma di sicuro da lassu' la visuale sarebbe stata bellissima e quindi non abbiamo esitato. L'osservatorio dove sono ammessi i turisti e' a 98 metri e si usa l'ascensore. Personalmente avrei preferito le scale (lo sforzo aggiunge valore alla scalata, secondo me) come quando sono salito sul campanile del Giotto a Firenze o sulla torre degli Asinelli di Bologna (che sudate!) ma mi sa che Nicola non sarebbe stato d'accordo.
LA KOBE PORT TOWER
Effettivamente da lassu' si gode una bella vista panoramica. C'e' anche un ristorante che gira, come quelli sulle torri della TV di Monaco di Baviera e di Vienna.
SULLA KOBE PORT TOWER (a 98 metri)
Peccato non aver avuto piu' tempo di fare i turisti, perche' alle 18:00 avrei dovuto prendere il treno da Osaka a Nagoya, quindi una volta scesi dalla torre abbiamo preso l'autobus turistico (sembrava uno di quelli degli anni '30) e siamo tornati alla stazione Sannomiya. Da la' il treno per Osaka e poi la metropolitana per la stazione Namba da cui partono i treni della linea Kintetsu per Nagoya (In alternativa si puo' usare il treno alta velocita' shinkansen, ma costa 4 volte di piu'...). Qua ci siamo salutati e sono tornato a Nagoya. Insomma, una giornata piena.

AUTOBUS TURISTICO
Mi piacerebbe (ma gia' lo so che non e' possibile) incontrare ancora Nicola, mentre sono in Giappone. Magari ci incontreremo (come l'anno scorso) a Milano, la sua citta', se e quando decidera' di andarci in vacanza.
Concludo con 4 video:
ARRIVO A KOBE E PRANZO
(CLICCA LA FOTO E GUARDA IL VIDEO)
A SPASSO PER IL PORTO
SULLA KOBE PORT TOWER
RITORNO IN AUTOBUS
e per finire:
SOUVENIR DI KOBE

Stay Tuned.

martedì 27 novembre 2007

CENA CON AMICI ITALIANI

25 novembre 2007

Molti, quando sono in Italia mi chiedono se ci sono italiani che vivono in Giappone. La risposta non puo' che essere una sola: "SI'". Infatti ce ne sono, certo, non ai livelli di Londra (in cui risiedono piu' italiani che a Rimini e Riccione messe insieme) ma qualcuno c'e'.
Da due annetti a questa parte, poi, l'apertura del Villaggio Italia (vedi proprio questo blog in data giovedi 8 novembre 2007) ha fatto aumentare il numero degli italiani residenti a Nagoya. Insomma, chi si trova qua e cerca qualche connazionale, prima o poi lo trova.Quando qua in Giappone ci vivevo e ci lavoravo, uscivo spesso con un gruppetto di amici italiani. Il piu' delle volte ci si incontrava a quattr'occhi, ma una volta al mese riuscivamo anche ad incontrarci in gruppo.
CON GERMANO
Ogni volta che torno qua, cerco di mantenere la tradizione dell'incontro (pare che da quando me ne sono andato, non si vedano tra di loro piu' tanto) ed anche quest'anno (domenica 25 novembre) ci sono riuscito.
Alla cena hanno partecipato Lucia Carassia Mori di Roma (ma ha vissuto per anni a Bolzano e poi a Venezia), che e' venuta apposta da Kamakura (vicino a Tokyo) e che per tale gesto non finiro' mai di ringraziarla, Nadia Caratto Oya di San Remo con sua figlia, Germano Monferrini di Baveno (sul Lago Maggiore) e Matteo B. di Fogliano Redipuglia con sua figlia.
LUCIA (a sinistra) E NADIA (a destra)
Poi, verso le 20:00 Matteo e' dovuto tornare a casa. Peccato che non abbia potuto aspettare una mezz'oretta, altrimenti avrebbe incontrato altri due italiani del "gruppo storico" e che pare non abbia incontrato da qualche anno: Giovanni Gnudi di Portomaggiore (provincia di Ferrara) e Franco Chiocca di Procida (NA) che e' venuto con Maki, la sua futura moglie.
(da sinistra) FRANCO,MAKI,IO E GIOVANNI
Poi il tempo e' trascorso e tutti si aveva voglia di caffe'. Dato che quel locale non lo serviva, ci siamo trasferiti armi & bagagli ad un Mister Donuts, sempre in zona stazione centrale. Nel frattempo il marito di Nadia era venuto a portare a casa la bambina e Giovanni ha dovuto lasciarci perche' aveva delle cose da fare.Alla fine, dopo esserci rimpinzati di donuts e di caffe', si erano ormai fatte le 23:00 e siamo tornati ognuno a casa propria.Dopo tanto tempo, e' stato bello incontrarli tutti quanti. Chissa' se riusciro' ad organizzare un'altra cena, prima di partire. Nel frattempo alcuni (tra cui anche io) hanno promesso a Franco di esserci al suo matrimonio, il 5 dicembre, quindi in qualche modo ci rivedremo.
MATTEO B.
E naturalmente non potevo concludere questo post senza metterci anche un mini-video della serata, video nel quale potrete vedere i protagonisti della cena in azione e sentirne le voci. Buona visione.
CLICCA L'IMMAGINE E GUARDA IL VIDEO
Stay Tuned.

venerdì 23 novembre 2007

Disserzione sulla metropolitana

Se c'e' una cosa (a dire il vero ce ne sono parecchie) che una volta che sono tornato a Riccione da Nagoya mi manca tanto, e' la metropolitana. A Rimini ed a Riccione, se ci si vuole muovere non ci sono alternative: o un sevizio di autobus che fa ridere (salverei solo la linea 11, come frequenza), o la macchina, o la bicicletta o a piedi. E basta. Se si deve andare a Rimini da Riccione d'estate e piove...meglio portarsi qualche panino e da leggere, perche' sara' mooolto lunga! Ecco perche' mi manca questo impagabile mezzo di trasporto.
Mi piacerebbe tanto una bella metropolitana con tutti i crismi: sotterranea, con abbastanza stazioni da non dover camminare chilometri per arrivare a quella piu' vicina, che colleghi tutti i punti importanti (l'aeroporto, la stazione, la zona industriale, le zone commerciali, i vari quartieri) tra di loro e sopratutto aperta da mattina presto fino a tardi. Invece quello che vogliono fare gli amministratori comunali riminesi e riccionesi e' un obrobrio di strada chiusa al traffico ma riservata solo agli autobus (diesel, mica elettrici) che oltre a non servire dove la vogliono costruire loro, costera' una barca di soldi pubblici (Ed io pago! Ed io pago!) e dividera' Rimini e Riccione in due zone: lato mare e lato monte con un "muro" in mezzo. Oltretutto per costruirla, oltre a dover espropriare case abitate, devono chiudere al traffico alcuni viali gia' esistenti ed usatissimi dalla gente.
Vabbon, inutile incazzarsi. Torniamo alla metropolitana di Nagoya.
In Giappone quando si prende la metropolitana occorre stabilire l'importo da pagare basandosi sul tabellone con tutti i prezzi per ogni stazione, quindi pagare l'importo dovuto nella macchinetta (accetta sia monete che banconote, da' il resto), poi si ritira il biglietto e lo si infila nell'apposita fessura prima di passare nel cancelletto automatico e poi lo si ritira da un'altra fessura una volta entrati. Guai a buttarlo via: quando si esce, si deve infilarlo nella fessura del cancello d'uscita. Se non si e' pagato abbastanza, il cancello non si apre (in compenso suona e ci si fa pure una brutta figura davanti agli altri) e ci si si deve recare all'apposita macchinetta per pagare la differenza, Niente male, eh? Cosi' i furbi non possono viaggiare gratis. A richiesta esistono abbonamenti o tessere magnetiche prepagate.Giusto l'altro giorno l'ho presa dalla stazione di Nagoya a Hisaya-Oodori (vicino a Sakae, in pieno centro a Nagoya).
Ecco il video, buona visione:



CLICCA L'IMMAGINE E GUARDA IL VIDEO

Alla prossima.
Stay Tuned.

mercoledì 21 novembre 2007

IN TRENO DA SAYA A NAGOYA

Giovedi 22 novembre 2007

In questi giorni posto poco perche' combino poco. Prima o poi doveva succedere. D'altra parte quest'anno non e' come quelli precedenti che stavo poco tempo e quindi volevo fare tutto e subito. Quest'anno sono qua per un motivo ben preciso ed importante (il prossimo mese divento babbo), quindi staro' molto tempo in piu' rispetto agli anni precedenti e me la prendero' comoda. Ecco perche' combino poco. Per esempio ieri sono andato a Nagoya ad incontrare un paio di ex studenti con i quali ho pranzato. Lui si chiama Hiroaki, lei Miyako.



PRANZO CON DUE EX STUDENTI

Poi ho fatto dei giri filmando e fotografando. Piano piano cerchero' di mettere quei film e quelle foto on line. Intanto ecco qua il primo, una piccola sfida: concentrare un viaggio in treno della durata di una mezz'ora in un clip da 5 minuti e (per la prima volta da quando uso il Magix Video), con l'aggiunta di una colonna sonora. Risultato? Giudicate voi:

IN TRENO DA SAYA A NAGOYA (Clicca la foto per vedere il video)

Stay Tuned.

sabato 17 novembre 2007

Al ristorante Pizza Piero (Nagoya)

Sabato 17 novembre 2007

A mezz'ora di macchina dalla casa di Mamiko si trova un grande centro commerciale dove c'e' un grosso negozio di giocattoli della catena americana TOYS "R" US (Che si pronuncia "tois ar as", e che tradotto vorrebbe dire "i giocattoli siamo noi". Che fantasia, eh?) dove avevo pensato di andare per comprare qualche gioco per il bimbo che se tutto va bene tra un mese nascera' (il nome l'abbiamo gia' scelto, ma e' inutile chiedere, lo riveleremo dopo la nascita, tie'!). A due passi da questo centro commerciale si trova una piccola pizzeria che e' una delle rarissime a Nagoya dove il pizzaiolo (che in questo caso -fatto ancora piu' raro- ne e' pure proprietario) e' italiano. Lui si chiama Piero e la sua pizzeria si chiama "Pizza Piero". Cosi' abbiamo deciso di mangiare proprio da lui.Erano 2 o tre anni che non ci vedevamo. Sia lui che sia moglie Sachiko mi hanno riconosciuto. Mentre lavorava, siamo riusciti a parlare un po' del piu' e del meno, e sopratutto degli altri italiani che conosciamo entrambi.Poi mi sono seduto al tavolo con (future) moglie e suocera e Piero ci ha serviti. Abbiam pure voluto ordinare una sua specialita: la pizza al caffe', condita anche con miele, insomma un dolce. Squisito


AL RISTORANTE PIZZA PIERO (Clicca la foto e guarda il film)

Poi ci siamo salutati alla prossima (e penso che ci tornero'davvero, prima di partire) e siamo andati al negozio di giocattoli.

E questo e' tutto, per questa volta

Stay Tuned.

giovedì 15 novembre 2007

A CASA DI NADIA

Venerdi' 16 novembre 2007

Ieri sono andato a trovare una vecchia amica dei tempi che vivevo qua. Si chiama Nadia ed e' di San Remo. Sposata (come la maggior parte degli italiani residenti a Nagoya) con un giapponese, ha una figlia di 10 anni. Fa -come molti, del resto- l'insegnante e ieri era il suo unico giorno libero.Dato che era un anno che non ci vedevamo (solo qualche E-mail ogni tanto), abbiamo parlato parecchio di vaire cose. Siamo rimasti d'accordo che si deve organizzare una (ma anche piu' di una) cena tra italiani. Anzi colgo l'occasione per rivolgermi proprio a loro (casomai leggessero questo blog): sceglietelo voi il ristorante, che io non so quale e' meglio, a Nagoya, attualmente.Poi sua figlia e' tornata a casa. Mi e' sembrata parecchio cresciuta, dall'ultima volta che l'ho vista (mi pare due anni fa).


NADIA E SUA FIGLIA

Ritornando a casa, sono rimasto colpito dalle luci natalizie alla stazione principale di Nagoya. Il Giappone non e' un paese cristiano ed il Natale qua non ha una valenza religiosa ma solo consumistica. E' un occasione per le industrie e per i commercianti di far spendere soldi alla gente con la scusa dei regali e basta. Il giorno di Natale e' un giorno lavorativo come tutti gli altri. Le varie luci, i vari canti natalizi trasmessi dagli altoparlanti dei centri commerciali (tra cui Last Christmas degli Wham che a ben analizzare il testo, di religioso non ha nulla), i vari addobbi, i babbi natale per le strade, gia' il 26 dicembre non si vedono/sentono piu. Tutto questo per spiegare come mai in un paese notoriamente non cristiano il questo perido pare invce che tutti siano credenti. Il che ci porta alle luci natalizie addobbanti il palazzo della stazione centrale. Ogni anno e' un bello spettacolo, ma quest'anno hanno superato se stessi. Un pannello di non so quanti metri quadri che pareva un immenso arazzo animato da giochi di luci elettriche. Poi le sculture floreali illuminate, il"viale degli innamorati, ecc". Ma e'inutile stare a scrivere.basta guardare il video qua:


L'ILLUMINAZIONE NATALIZIA (clicca e guarda)

Naturalmente, per i motivi di cui sopra, inutile cercare simoboli come un Gesu'bambino,i Re Magi,la croce ecc.Poi, dopo aver filmato e fotografato, sono tornato a casa domandandomi che razza di bolletta dell'elettricita' deve arrivare a chi ha organizzato tutto (non so esattsmwnte se sia una cosa pubblica o privata).

UNA FOTO-RICORDO


A casa, ho mangiato il Nattou, una specialita' giapponese irreperibile in Italia. Di che si tratta? Guardate il seguente video per capire. Io dico solo che mi piace un casino (ma conosco gente che la pensa in maniera diversa). Buona visione


IL NATTO,QUESTO SCONOSCIUTO

Stay Tuned.

mercoledì 14 novembre 2007

Come si cucina un okonomiyaki

Giovedi 15 novembre 2007

In questi giorno non sto facendo niete di speciale. Sono giorni di attesa, in cui il pancione di Mamiko cresce sempre di piu' ed ormai siamo agli sgoccioli. Qualche volta magari prendo il treno e vado a Nagoya a fare quanche compera. Durante una di queste uscite, ho mangiato in un ristorante di sushi (gia' che sono qua, faccio il pieno anche per quando saro' tornato in Italia) vicino alla torre della TV di Nagoya.

IL RISTORANTE

ALCUNI PIATTI TRANGUGIATI

DOPO IL PASTO

Poi ho provato a fare un esperimento col photoshop, per vedere se riuscivo a capire come si fanno le immagini animate in formato gif. Ho usato per l'occasione le foto di questo pranzo. Spero che si vedano bene:
TUTTA LA MANGIATA FOTO PER FOTO (Cliccate la foto qua sopra, si dovrebbe aprire un`altra finestra con la parata di foto...) 上の写真をクリックしてください。

Altra novita' degna di nota (non ne ho molte, purtroppo) e' che una mattina ho visto la mia futura suocera cucinare l'okonomiyaki, quel piatto che si vede spesso nell'anime "Ranma 1/2". Non dovrebbe esser difficile da cucinare anche in italia. Il problema sono alcuni ingredienti che e' fatica trovare da noi. Pero' penso che si potrebbero sostituire con altri. Per esempio se nella versione italica usassimo il peperoncino, e se al posto della salsa speciale per okonomiyaki usassimo sugo di pomodoro... Per quanto riguarda il discorso "apporto calorico", beh...non avendo dati scientifici alla mano, posso solo dire che magari fara` un pochetto ingrassare (sopratutto quelli come me a cui piace -ed assai- abbondare con la mayonese) ma se non si esagera... e poi, come dice sempre un mio amico d`infanzia "Tutto quello che non strozza, ingrassa". E l`okonomiyaki di sicuro non strozza.

OKONOMIYAKI IN COTTURA


OKONOMIYAKI PRONTO PER ESSER MANGIATO

La mia futura suocera non voleva esser inquadrata, quindi nel video seguente ne sentirete soltanto la voce:



COME SI CUCINA UN OKONOMIYAKI

Bon, altro per il momento non c'e', ma presto spero di poter scrivere post migliori.
Stay Tuned.

sabato 10 novembre 2007

MANGIATA DI SUSHI AL SUSHIRO (CITTA` DI KANIE)

Sabato 10 novembre 2007

Ieri non ho fatto niente di interessante e quindi non ho scritto nulla. Spesso mi capitera' ancora.Oggi con Mamiko e sua mamma siamo andati a mangiare in un ristorante facente parte di una catena diffusa in tutto il Giappone.Si chiama Susi-Hiro ed e' specializzata in sushi, di quelli col nastro che gira. Il ristorante scelto e' in un paese vicino alla casa di Mamiko, non a Nagoya, che si chiama Kanie.


L' INSEGNA ESTERNA DEL SUSHI-HIRO

In questo ristorante c'ero gia' venuto proprio con Mamiko e con sua mamma giusto un anno fa. Ne parlo abbondantemente in questo blog, nei post sotto l'etichetta "dal vecchio blog ormai in disuso". Si tratta di una catena diventata famosa sia per l'abbondanza che per la convenienza. Certo, i puristi dicono che la qualita' non e' eccelsa, ma d'altra parte, se costa poco...

SLURP!

Noi in Italia pensiamo che il sushi sia solo a base di pesce e di salsa di soia con wasabi. Invece al Sushi-Hiro si possono gustare sushi con carne o melanzane al posto del pesce. Invece della salsa di soia, alcuni tipi di sushi escono dalla cucina con mayonese. E poi... ma lo si vede nel filmato che ho fatto (chiedo come sempre scusa per la povera qualita', ma invece di usare una video-camera -che tanto non posseggo- uso una macchina fotografica digitale).


GNAM!!!


E se vi capita anche a voi di venire in Giappone, ricordate che il conto non si paga al cameriere ma lo si porta alla cassa e la' si paga. Al cameriere lo si chiede e basta. E ricordate di chiedere un tavolo in zona non-fumatori che qua ancora si puo' fumare (ed infatti si fuma pure troppo) nei bar e nei ristoranti. Io da parte mia sono sempre convinto (e lo sono ogni giorno sempre di piu') di aver fatto bene, nel 2003 a smettere (in certi periodi arrivavo pure a fumare tre-dico-tre pacchetti al giorno!)


LA MANGIATA IN DIRETTA(CLICCA LA FOTO E GUARDA)

Nel primo pomeriggio siamo andati (questa volta senza la suocera) a trovare una mia ex studentessa dei tempi in cui insegnavo italiano. Lei si chiama Tamayo ed e' sposata da qualche anno con Shigeki (si pronuncia "shighechi"). Da 9 mesi hanno una bimba di nome Saho. Ci siamo incontrati in un bar ed abbiamo parlato del passato,del presente e dei progetti per il futuro. Speriamo di incontrarci ancora, prima che io torni in Italia

DA SINISTRA: MAMIKO, TAMAYO, SHIGEKI, IO E (NEL PASSEGGINO) LA PICCOLA SAHO

Quindi, dopo i saluti, io e Mamiko siamo andati a fare un po' di compere in un centro commerciale, direi una specie di out-let in un paese in zona limitrofe di nome Yatomi. Qua c'e' un "Mister Donuts", uno di quei locali di origine americana che e' un misto tra un bar ed una pasticceria.

PANCIA MIA, FATTI CAPANNA!

I donuts sono delle paste (o pasterelle, come dicono in certe zone) di forma cilindrica con o senza il buco (come le nostre ciambelle o come i nostri bomboloni) disponibili in varie forme (circolari, sferiche, cilindriche) con o senza ripieno -i ripieni possono essere non solo dolci ma anche salati-, ricoperte di glassa o di zucchero a velo (ma anche senza niente). In Italia ne ho visto uno...nella locandina del film dei Simpson! Magari in Italia esiste qualche pasticceria che io non conosco che li serve. Tra quelle che conosco a Rimini e Riccione non ci sono...

IL BANCONE SELF-SERVICE

In questo Mister Donuts c'e' il self-service. Le bevande invece si ordinano alla cassa. Il conto si paga prima di mangiare. Occhio che si tratta di cibo mooooolto ingrassante. Io cerchero' d'ora in poi di limitare gli ingressi in questo tipo di "luoghi-di-perdizione" ad una volta la settimana. Se non fosse che sono fermamente credente nel famoso aforisma di Oscar Wilde ("So resistere a tutto tranne che alle tentazioni"), potrei anche crederci che resistero'.


CLICCA E GUARDA

Poi, dopo aver mangiato ed aver fatto altre spese, siamo tornati a casa. Oggi e' gia' una settimana che sono arrivato in Giappone.

Stay Tuned.

giovedì 8 novembre 2007

Al Villaggio Italia

Giovedi` 8 novembre 2007

Nella zona del porto di Nagoya sorge un parco tematico di nome Villaggio Italia. Come dice il nome, le attrazzioni di questo parco sono legate al Belpaese e stando cosi' le cose non potevano mancare dipendenti italiani. Il direttore dei dipendenti italiani e' (nemmeno a farlo apposta) un mio carissimo amico dei tempi in cui anche io come lui vivevo qua. Si chiama Franco Chiocca, e' originario di Procida e ci conosciamo dal 1998. Ex insegnante di italiano (come me) ora dirige lo staff italico di questo parco tematico e spesso e volentieri fa pure l'intrattenitore dei clienti.

Ieri sera gli ho telefonato per avvisarlo che oggi sarei venuto con futura moglie e futura suocera a mangiare li` da lui. Oggi ci siamo incontrati proprio mentre stava parlando a delle studentesse delle medie giapponesi. Dopo i saluti, abbiamo un po'parlato e mi ha detto che ...il 5 dicembre si sposa! Accidenti! Va' a finire che si sposa prima di me! Comunque mi ha invitato al matrimonio (ci saro', ci saro') ed e` stato contento di rivedere Mamiko dopo tanto tempo (e col pancione). Siamo rimasti d'accordo che ci incontreremo ancora, fuori dal Villaggio Italia e con gli altri italiani che conosciamo entrambi (quindi, se state leggendo, sapete che parlo di voi e che presto vi contattero'). Poi l'ho lasciato lavorare e con Mamiko e sua mamma siamo andati a mangiare la pizza.

Clicca l'immagine e guarda il video.
Dopo la pizza (il pizzaiolo e' italiano), abbiamo girato per i negozi. Nel supermecato ho pensato a tutti coloro che mi hanno chiesto "Ma in Giappone c'e' la pasta italiana?", "In Giappone si trova l'olio d'oliva?" "In Giappone si possono trovare le salse italiane?", "E' vero che in Giappone il cibo italiano e' piu' caro che in Italia?". A quest'ultima domanda rispondo che si', e' piu' caro (ma d'altra parte ci sono le spese di trasporto via nave, le spese doganali, i costi fissi, i costi variabili ed il guadagno degli importatori,che devono essere ripartiti sul prezzo finale) ma cio' vale per tutti i tipi di cibo importato. Per la risposta alle altre domande, beh, guardate qua


Clicca e guarda
Una volta usciti dal supermercato, un altro po'di giri, una cappatina al bagno (quando ce vo', ce vo'!) e poi a casina. Franco non c'era pi・e non ho potuto salutarlo ma ho lasciato detto ad un suo collega.

Clicca e guarda
Il resto della giornata invece l'abbiamo passato a casa.
Stay Tuned.

A SAKAE E SULLA TORRE DELLA TV

Mercoledi' 7 novembre 2007

Oggi sono andato a Nagoya (la casa dove alloggio -che e' dei genitori di Mamiko- e' un po' fuori citta' e la si raggiunge con il treno) ed ho portato la bicicletta pieghevole di Isao (fratello di Mamiko). Mamiko invece non aveva voglia di uscire e quindi e' rimasta a casa. Per prima cosa ho voluto vedere i luoghi che frequentavo assiduamente quando vivevo qua, e di conseguenza la prima tappa e' stato il centro internazionale che poi e' la tappa piu' vicina alla stazione centrale, da dove sono uscito. Quindi un bel girone a Sakae, il centro di Nagoya. Qua ci sono tutti i negozi di marca ed i piu' grossi centri commerciali (anche se pure attorno alla stazione centrale ne stanno sorgendo), qua e' sempre pieno di gente e qua un tempo sorgeva la mia scuola, la gloriosa "Piazza Italia". Gia' che c'ero, ho voluto vedere se il sito della scuola era occupato e da quale ufficio. Invece era vuoto e chiuso. Lo era anche l'anno scorso e quello precedente. Che stia aspettando il mio ritorno?



In bici a Sakae (Clicca la foto e guarda il video)

Poi ho voluto fare il turista puro e quindi sono salito (da buon turista) sulla torre della TV. A vederla in foto uno penserebbe che si tratti dekla torre Eiffel di Parigi, ma poi si vede chiaramente che e' molto piu' bassa e che si trova in una citta' che (lo si capisce fin troppo facilmente) non e' la capitale francese. Questa torre e' stata costruita nel 1954 ed e' stata la prima di questo tipo ad esser costruita qua in Giappone, cio'significa che e' piu' vecchia di quella di Tokyo, la quale e' uguale come architettura ma e' molto piu' alta, quasi quanto l'originale torre Eiffel.

















Miro il panorama.

Da lassu' si gode una bella panoramica di Sakae e del parco (denominato Central Park, come quello di New York). Insomma un must-see per ogni turista. Oltretutto non costa nemmeno tanto: 600 yen, piu' o meno 4 euro al cambio odierno.



Sulla torre della TV(Clicca e guarda)

Una volta sceso ho gironzolato ancora un po' e poi basta, mi sono stufato e sono tornato a casa. Insomma una giornata tranquilla. Domani e' un'altro giorno.

















La torre by night

Stay Tuned.