martedì 28 agosto 2007

Quando si dice una figura di merda!

Una figuraccia di merda che se fosse capitata a me, avrei preferito morire piuttoso che farmi vedere in giro. Voi che cosa avreste preferito?

Per le persone sensibili e/o deboli di stomaco: NON guardate questo video.

giovedì 23 agosto 2007

Un esperimento con il Magix Video


Ho comprato il software Magix Video ed ho fatto un esperimento per vedere se sarei riuscito ad unire alcuni mini-film girati con la macchina fotografica digitale in un unico filmatino.

Come primo esperimento ho unito alcuni filmati girati a Genova, fuori dalla (ma anche sulla) lanterna di Genova, uno dei fari più alti ed antichi del mondo. Quel giorno ero insieme al mio amico Andrea (nato e cresciuto proprio a Genova e che da una ventina d'anni abita a Riccione) ed alcuni suoi amici. Nessuno di loro ci era mai salito. Mi hanno detto che se non ci fossi stato io, probabilmente non ci sarebbero saliti mai. In fondo è sempre così: uno fa il turista fuori dalla sua città ma non pensa mai a farlo dentro la propria città

Se avessi avuto questo software prima, avrei potuto mettere filmati migliori, nei post precedenti. Vabbon, vorrà dire che cercherò di rimediare con i post futuri.

Ps: i video con la voce diversa dalla mia, li ha girati Andrea con la sua macchina fotografica digitale

lunedì 13 agosto 2007

No comment


Piccolo filmatino fatto come esperimento (per vedere se sono capace di mettere filmati in questo blog)

mercoledì 8 agosto 2007

BACK TO CAPORETTO & VISITA AL CASTELLO DI MIRAMARE (TRIESTE)

(Post ricopiato ed incollato dal precedente blog, ormai in disuso):

Domenica 8 luglio ho fatto un'altra delle mie gite, di quelle che ci si alza alle 4:00 del mattino e si fanno macinare chilometri alla propria macchina. Ho pensato sia di ritornare in un posto che avevo già visitato due volte (Caporetto) che in un altro che avevo intravisto dalla strada e dal treno ma che non avevo mai visitato (il castello di Miramare). Comunque questo è stato l'itinerario:






Qui di seguito ci sono alcune immagini. Quelle con scritto "GUARDA IL VIDEO" apriranno la relativa pagina su YouTube. Alcuni filmati sono lunghi,alltri invece durano pochi secondi. Buona visione.










Naturalmente, una volta arrivato e parcheggiato la macchina, ho cercato/trovato l'ufficio informazioni turistiche (Caporetto/Kobarid è molto piccola, lo si trova subito) ed in base al depliant (in italiano), ho deciso di seguire il sentiero segnato, in modo da riuscire a vedere tutto.





La città ed i luoghi visitati, visti dal satellite.





E qual'è l'attrazione maggiore in un paese il cui nome è legato ad una sconfitta militare (o vittoria, nel caso si sia austriaci), al punto che è diventato sinonimo di disastro? Ma il museo della guerra, of course. Quello di Caporetto/Kobarid è molto famoso. Dopotutto qua è dove si è svolta l'ultima vittoria dell'impero austro-ungarico, un anno prima di cessare d'esistere. Ed allora andiamo al museo che tra l'atro costa solo 4 euro -poco!- ed ha spiegazioni anche in italiano. (Stando qua, uno si accorge che tutti parlano italiano. Io la prima volta che ci venni -12 anni fa- non sapevo che era così vicino al confine perchè ci arrivai con la corriera partendo da Lubiana, quindi quando tutti mi parlavano in un italiano grammaticalmente perfetto,anche se con un accento straniero, chiesi come mai lo parlassero e loro mi spiegarono che il confine era ad un tiro di schioppo. Confesso pure che prima di venirci...pensavo che fosse in Italia!)






Un ricordino della grande guerra, offerto dalla FIAT/ANSALDO (Già allora non si limitavano a fabbricare automobili)




Il museo non conserva solo cimeli del conflitto. Conserva anche testimonianze del passato della zona, dei vari popoli che l'abitarono e dei vari invasori che l'annessero al proprio impero (perfino i mongoli). Tristi sono le testimonianze del periodo fascista: cartelli di divieto di parlare sloveno, foto di locali distrutti durante azioni di squadrismo, foto di deportati, ordini di arresto per elementi "sovversivi", un cartello originale dell'epoca con su scritto "In questo negozio si parla solo italiano" ed altro ancora, che fa capire come mai gli italiani in queste zone non siamo mai stati visti di buon occhio...







Dopo il museo, ho pensato di fare un giretto in bici, prima di recarmi all'ossario (la seconda tappa). La prima volta (12 anni fa) che venni qua, era inverno e non c'era nessuno in giro. La seconda volta (tre anni fa) era primavera e di gente ce n'era poca. Questa volta invece c'erano molti turisti. Italiani, tedeschi, francesi, americani e (naturalmente) sloveni.





L'ossario è stato inaugurato nel 1938 da Mussolini. I soldati che qua riposano (pace all'anima loro) sono stati prelevati da cimiteri vicini e qua tumulati. Ce ne sono due con il mio cognome (vedi il video), ma non sono miei parenti.







Targa all'ingresso del viale che porta all'ossario.









Mi sono fatto in tre!





L'ossario completo






Dall'ossario parte un sentiero che alla fine porterà al ponte di Napoleone. Tre anni fa io lo percorsi partendo dal lato opposto (dal ponte, appunto) con la bicicletta-il sentiero era largo- ma poi a metà strada il tempo era brutto e lasciai perdere. Ciò mi fece venire l'errata convinzione che esso fosse TUTTO ciclable, ecco perchè quest'anno ho deciso di cominciare a percorrerlo partendo dall'ossario, sempre con la bicicletta. Ho avuto un bel po' di occasioni per pentirmene...









Io, me e Marco in un momento di relax, sui resti di una chiesa paleocristiana


Se fin'ora il sentiero era una striscia di terra larga pochi centimetri (e pure in salita), d'ora in poi avrà dei tratti in cui si trasformerà in una scalinata. Pensate a me con la bicicletta! Molti turisti mi guardavano e ridevano...





Però il ponte di corde valeva la pena di attraversarlo e di ammirare il fiume Isonzo che in questo tratto è di un verde stupendo. Dal ponte si vedevano turisti con le canoe e turisti che prendevano il sole. Mi sarebbe piaciuto risalirlo fino alla sorgente, ma secondo la mappa era lontano ed avrei perso tempo. Oltretutto avevo pure scordato il cellulare a casa ed a me il telefonino funge anche da orologio, quindi non sapevo nemmeno che ora fosse.



Vicino a Caporetto/Kobarid si trova la cascata più suggestiva della Slovenia, di nome Slap Kozjak. Il nome viene dal ruscello Kozjak, affluente di sinistra dell'Isonzo. Si trova vicino al ponte di corde. Prima di arrivarci c'è quest'altra cascata:






E poi, dopo aver attraversato un ponticello che mi ha ricordato quello (invisibile a noi spettatori) che Harrison Ford deve attraversare per raggiungere il Santo Grall nel film "Indiana Jones e l'ultima crociata", ecco la cascata tanto agognata. Un solo commento: valeva veramente la pena di scarpinare così tanto per vederla!






Sull'Isonzo c'è un ponte chiamato "Ponte di Napoleone", costruito nel 1750. Il depliant dice che più tardi vi passò l'esercito del generale francese, ma non dice se fu durante la campagna di Russia e se lui in persona lo varcò. dice anche che fu fatto saltare in aria dagli austro-ungarici il 24 maggio 1915 quando l'Italia entrò in guerra e che durante il conflitto gli italiani lo ricostruirono prima in legno e poi in ferro.



Il ponte visto da sud...




...e visto da nord!



A questo punto, avendo visto tutto, ho pensato di rimpatriare passando per Gorizia. Oggi il passaggio di frontiera è ridotto a pura formalità ma leggendo su internet ho saputo che all'epoca della guerra fredda lungo il confine tra Gorizia e Nova Gorica c'erano barriere, torrette d'osservazione e militari a stufo. Non per niente la chiamavano la Berlino italiana.





L'ultima tappa è stato il castello di Miramare. Ricordo che la prima volta che lo vidi (dal treno che fece tappa all'omonima stazione) mi rimase impresso il nome dato che Miramare è anche una frazione di Rimini. Successivamente, all'epoca in cui collezionavo schede telefoniche (ebbene sì: anche io ho un passato da collezionista di schede telefoniche!) mi capitò tra le mani un catalogo di schede con le foto di vecchie emissioni, tra cui quelle che la SIP (allora non aveva ancora cambiato il nome in TELECOM) aveva emesso in occasione dei mondiali di calcio Italia 90. Era una serie di schede telefoniche dedicate alle regioni d'italia. Una foto di un monumento rappresentativo per ogni regione. E quel monumento fu scelto per il Friuli-Venezia-Giulia? Esatto: il castello di Miramare!






Alle mie spalle, l'ultima tappa della gita.





Costruito tra il 1856 e il 1860 -quando Trieste era il porto principale dell'impero Austro-ungarico e non una città italiana- per volere dell'arciduca Massimiliano d'Asburgo (quello che poi andò in Messico con l'intenzione di diventarne imperatore me che fu fucilato dai rivoluzionari), all'interno conserva ancora il lussuosissimo arredamento. La principessa Sissy (quella vera, non la Romy Schneider del telefilm che ogni anno in estate la TV italiana trasmette) ci alloggiò parecchie volte. L'origine del nome la si capisce chiaramente. All'interno non ho fatto film ma solo foto. Eccone alcune (le altre sono su http://fotoalbum.marcoferri.eu/ ):






Visto dal satellite







The ticket to the castle


E' il primo castello in cui ho visto un bagno dell'epoca. Il mobile rivestito di legno è un water.




La camera da letto



Mi piacerebbe un quadro così, a casa mia.

Ho fatto anche due filmati dall'esterno:





Peccato non aver avuto il tempo di passeggiare per il parco del castello, ma il tempo era tiranno ed ho dovuto ripartire (anche perchè se mi fossi trattenuto ancora, sarei arrivato a casa la mattina del giorno dopo, invece che a mezzanotte come poi sono riuscito ad arrivare).

Beh, è stata una giornata intensa ma sono contento di aver fatto questa gita. Ho anche visto che ci sono ancora molte cose da visitare a Trieste. Prima o poi ci tornerò.
E per finire:




due souvenir della giornata

PS: tutte le foto sono su http://fotoalbum.marcoferri.eu/

martedì 7 agosto 2007

BACK TO MONTE PASUBIO - 2007

(questo post l`ho copiato ed incollato dal precedente blog, ormai in disuso):

Domenica 17 marzo 2007, son tornato sul Monte Pasubio. Molti lo conoscono in quanto esiste la famosa via Pasubio, la sede della radio Rai. Pochi sanno che si tratta di un massiccio montuoso tristemente famoso in quanto teatro di duri scontri tra soldati italiani ed austro-ungarici durante il primo conflitto mondiale. Dove si trova? Ecco qua:

Al confine tra il Trentino ed il Veneto, meta' in provincia di Trento e l'altra meta' in quella di Vicenza.



Non era la prima volta che ci andavo, infatti era la terza. Sia la prima volta (estate 2005) che la seconda (estate 2006 -ne parlo proprio in questo blog in data 16 settembre 2006) ero salito in cima, a Porte Del Pasubio (dove c'e' il Rifugio Papa) tramite la famosa Strada Delle 52 Gallerie (vedi sempre questo blog, in data 16 settembre 2006). Quest'anno invece ho pensato di fare un'altra strada, anche questa molto famosa e molto impegnativa: la Strada Degli Eroi (segnata in giallo nell'immagine qua sopra).


Nella foto qua sopra, sono all'inizio, a Pian Delle Fugazze, dove ho parcheggiato la macchina. Qua di seguito ci sono molte foto con la dicitura YouTube in basso a destra. Passate il mouse su queste foto e cliccate (una o due volte). Dovreste vedere il realtivo filmato. Buona visione.




L`INIZIO DELLA SCARPINATA




Ah, dimenticavo di scrivere che quest'anno poi ho portato la bicicletta. Gli anni precedenti ero salito mediante la Strada Delle 52 Gallerie la quale e' interdetta alle biciclette (da quando un ciclista ci ha lasciato le penne), quindi arrivavo in cima, mangiavo al rifugio Papa e poi dovevo tornare indietro perche' senno' si sarebbe fatto tardi (e il sacrario che volevo visitare avrebbe chiuso). Quest'anno, dato che sapevo che la Strada Degli Eroi e' ciclabile, ho pensato di usar la mia bici, non per salire ma per scendere, risparmiando tempo prezioso che mi avrebbe permesso sia di visitare la Zona Sacra Del Pasubio, che di visitare con calma il sacrario. Come si vede dalla foto qua sopra, si tratta di una bici da citta', completamente inadatta alla montagna. Purtroppo e' l'unica che ho. Tutti se ne sono accorti e tutti si sono preoccupati per la mia incolumita'. Perfino io.






LA PRIMA CURVA






CICLISTI IN ARRIVO



Sei foto unite col photoshop.







AL SECONDO CHILOMETRO







TERZO CHILOMETRO






PULMINO E CICLISTA
Tre foto unite col Photoshop.






AL QUARTO CHILOMETRO, CON GLI INSETTI CHE NON MI LASCIANO IN PACE...







PANORAMA A VALLE







QUINTO CHILOMETRO (FORSE)






PAUSA ALIMENTARE







SESTO CHILOMETRO.






MALEDETTE MOSCHE & ZANZARE!






LAGHETTO ARTIFICIALE






SETTIMO CHILOMETRO



E dopo 8 chilometri in salita, eccomi arrivato alla piazzetta anitstante la galleria D'Havet, oltre la quale comincia la Strada Degli Eroi propriamente detta. Nella foto qua sopra (ottenuta unendone 6 col Photoshop), la galleria e' alle spalle della macchina fotografica.



Una panoramica a 180ー (sempre ottenuta unendo insieme piu' foto), della piazzetta antistante la galleria D'Havet, cosi' nominata in ricordo dell'omonimo generale. La galleria e' alle mie spalle. In questa foto sembra piccola ma in realta' non lo e'.







LA GALLERIA D`HAVET























DENTRO LA GALLERIA D`HAVET




Appena oltrepassata la galleria D'Havet, comincia la Strada Degli Eroi. Da questo lato del monte c'e' una nuvola che sembra di essere nel Matrix...










QUA COMINCIA LA STRADA DEGLI EROI, PROPRIAMENTE DETTA.









PEDALANDO VERSO ALCUNE GALLERIE, TRA LA NEBBIA.










ANCORA TORNANTI, NELLA NEBBIA, POI...
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Dopo aver mangiato polenta con funghi e formaggio al rifugio Papa (mai visto cosi' pieno!), eccomi nella Zona Sacra Del Pasubio. Mi sono fatto in sei....

















NELLA ZONA SACRA DEL MONTE PASUBIO, CON LA BICICLETTA

















A Rimini c'e' l'arco d'Augusto, a Roma c'e' l'arco di Costantino, a Parigi c'e' l'arco di trionfo e sul Pasubio c'e' l'arco di qui non si passa. Sembra assurdo ma e' veramente il suo nome...














L`ARCO ROMANO (DENOMINATO "DI QUI NON SI PASSA" DOVE ERA SITUATO IL CIMITERO MILITARE DELLA BRIGATA LIGURIA




L'arco Di Qui Non Si Passa e la cripta. Tre foto unite.










L'arco, io e la mia bicicletta (che se potesse parlare, mi insulterebbe con rabbia!)



















PANORAMICA CON LA "SELLA"












UNA TRINCEA ITALIANA IN PRIMA LINEA ED UN LAGHETTO





Alcuni ciclisti (con vere mountain-bikes) si sono complimentati con me per esser riuscito a portare la mia bicicletta fin lassu'. Ne ero talemente orgoglioso che perfino io mi son complimentato con me stesso....Tuttavia la prossima volta (magari tra quelche anno), verrò con una vera mountain-bike. E' sempre meglio non sfidare la fortuna due volte.






Chissa' quanti ne sono morti qua, per il tiro di qualche cecchino.









Il mio progetto era di tornare indietro a Pian Delle Fugazze in bicicletta e di filmare tutta la discesa, un po' come ho fatto a Riccione (vedi qua, qua e qua) ed a Rimini (vedi qua, qua, qua, qua e qua). Poi invece ho capito che sarebbe stato moooolto meglio tener entrambe le mani sul manubrio onde evitare spiacevolissimi (e dolorosi) incidenti. Quindi non esistono filmati che documentino la discesa.






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DENTRO L`OSSARIO DEL SACRARIO-SACELLO DEL PASUBIO




Dopo esser sceso dalla Zona Sacra con la bicicletta (piu' o meno 45 minuti! Non credevo che avesse dei freni cosi' buoni!) fra gli sguardi increduli degli altri turisti a piedi, mi sono recato al sacrario-sacello, come ogni anno (anche di questo ne parlo in data 16 settembre 2006). Questa volta pero' invece di fare foto, ho solo fatto 4 filmati, senza commento (anche se si sentono i rumori di sottofondo), anche per rispettare la sacralita' del luogo.












ATTORNO AL SACRARIO ED AL PRIMO PIANO DELLA TORRE, DOVE C`E` LA CAPPELLA.
















NEL PIANO INTERMEDIO DEL SACRARIO-SACELLO DEL PASUBIO













ATTORNO AL SACRARIO-SACELLO DEL PASUBIO




Dopo che sono uscito dalla torre, sono andato a bere un caffe' al bar, che era aperto. Il museo invece era chiuso (come l'anno scorso e quello prima). Poi sono tornato a casa.











E per finire, un ricordo del sacrario-sacello del Pasubio (questo e' di ceramica. C'erano anche piu' piccoli d'argento, ma costavano 45 euro l'uno ed ho deciso che potevano tenerseli).
Ps: Tutte le foto della gita sono su http://fotoalbum.marcoferri.eu/