giovedì 24 gennaio 2008

Ad Osaka (andata & ritorno in giornata)

Mercoledi 16 gennaio 2008 io e Mamiko siamo dovuti andare al consolato italiano ad Osaka.Ci siamo dovuti andare per il riconoscimento del piccolo M.Y. il quale, essendo nato in Giappone da madre gipponese non sposata (ma ancora per poco...), doveva appunto essere riconosciuto da entrambi i genitori al consolato, alla presenza del notaio, del console e di due testimoni (che avremmo dovuto portare noi ma dato che ad Osaka non conoscevamo nessuno -il mio amico Nicola abita si' ad Osaka ma quel giorno lavorava a Kobe e quindi non sono nemmeno stato a chiedergli di venire- hanno firmato due dipendenti del consolato).

Dato che il piccolo M.Y. sarebbe rimasto a casa coi nonni ed avravamo fretta di tornare, Mamiko ha prenotato il treno superveloce, lo Shinkansen, che in un'ora ci ha portati alla stazione di Shin-Osaka. Da qua abbiamo preso un treno per la stazione di Osaka e poi un'altro ancora. Insomma, alla fine siamo arrivati alle torri gemelle, al 31esimo piano di una delle quali si trova il consolato. Eravamo in anticipo (l'appuntamento era per le 11:30), quindi abbiamo preso una caffe' al piano-terra del grattacielo. Eccone il video:




AL CAFFE' PRONTO

Poi siamo saliti al consolato (dentro il quale non ho girato video), abbiamo compilato i moduli, sentito le spiegazioni, l'impiegata ha tradotto a voce gli atti per Mamiko (secondo me non aveva bisogno della traduzione, ma per sicurezza l'abbiamo chiesta), poi abbiamo firmato gli atti davanti al console che li ha controfirmati insieme ai due testimoni, quindi abbiamo pagato le spese e siamo usciti.
Ora il piccolo M.Y. ha la doppia cittadinanza. Se la legge giapponese nel frattempo non cambia, a 18 anni dovra' fare una scelta. Lo stato italiano riconosce la doppia cittadinanza (molte persone hanno un passaporto italiano ed uno straniero) ma lo stato giapponese no. Per lo stato giapponese o sei giapponese e basta o sei straniero. Se M.Y. scegliera' di essere giapponese, dovra' rinunciare alla cittadinanza italiana e viceversa. Naturalmente se M.Y. scegliera' di essere italiano, avra' in Giappone il permesso di soggiorno a tempo indeterminato e potra' fare tutti i lavori tranne quelli statali. Ma si parla del futuro. Vedremo quando sara' quella volta.

Di ritorno alla stazione di Shin-Osaka (questa volta non abbiamo viaggiato per fare i turisti) abbiamo mangiato una specialita' di Osaka: i TAKOYAKI, palline di pastella ripiene di piovra (tako) tagliata a pezzettini. Cotte sulle apposite piastre, sono di forma sferica e scottano come gli arancini di Fantozzi!




TAKOYAKI AD OSAKA

Poi, dopo esserci ustionati la lingua per mangiare i takoyaki in fretta per non perdere il treno, siamo entrati dentro la stazione ed abbiamo preso il treno. Tutto il viaggio del ritorno fino alla stazione di Nagoya e' documentato dai seguenti video (che ho dovuto tagliare qua' e la' perche' senno' sarebbero stati troppo lunghi e noiosi):




ALLA STAZIONE DI OSAKA (incrociamo un personaggio famoso che io -solito ignorante- non conosco)





DA OSAKA A KYOTO CON LO SHINKANSEN (e vista alla pagoda piu' alta del Giappone)




DA KYOTO A NAGOYA (mi ricordo montagne verdi)


Stay Tuned.

2 commenti:

ggrillo ha detto...

Preferivo il template precedente. Quand'è che ti sposeresti?

Marco Ferri ha detto...

@ ggrillo: Non appena arriveranno i documenti dall`Italia.
A me il template precedente aveva stufato. Ogni tanto mi piace cambiare. Come direbbe Paolo Bitta di Camera Cafe` "Anno nuovo...anno nuovo!"